A seguito del parere dell’EFSA (Agenzia europea per la sicurezza alimentare) che concludeva che il biossido di titanio E171 non poteva essere considerato sicuro come additivo alimentare perché non poteva essere escluso un problema di genotossicità, la Commissione europea ha chiesto a SCCS (comitato scientifico della sicurezza dei consumatori ) di rivalutare la sicurezza per l’uso del TiO2 con particolare attenzione alla genotossicità e all’uso in alcuni prodotti cosmetici, con possibile esposizione orale ed inalatoria (rossetti, dentifrici, collutori, ciprie, lacche…)

Il 23 maggio 2024 SCCS ha pubblicato la versione finale del suo parere scientifico.

SCCS ha valutato 44 gradi pigmentari e 40 nano gradi di materiali a base di biossido di titanio utilizzati nei prodotti cosmetici. Tra i gradi pigmentari oggetto di valutazione solo 13 non rivestiti possono essere considerati equivalenti all’E171; tutti gli altri differiscono dall’additivo alimentare E171 in termini di forme cristalline, dimensioni delle particelle, rivestimenti, ecc.

Dopo aver preso in considerazione tutte le informazioni, compresa la valutazione EFSA del 2021, SCCS ha concluso che le prove disponibili non risultano sufficienti per escludere il potenziale di genotossicità di quasi tutti i tipi di gradi di TiO2 utilizzati nei prodotti cosmetici orali. L’unica eccezione è rappresentata da due nano gradi (RM09 e RM11) per i quali i dati forniti non indicano alcun problema di genotossicità. Tuttavia, per considerare questi nano gradi sicuri per l’uso nei prodotti per l’igiene orale sono necessarie ulteriori informazioni sul potenziale assorbimento e sugli effetti cellulari nella mucosa orale. Gli studi hanno indicato che le cellule della mucosa orale sono inclini all’assorbimento di nanoparticelle (comprese le nanoparticelle di TiO2), poiché possono penetrare nello strato mucoso e possono essere internalizzate dalle cellule epiteliali. Considerando che alcuni prodotti orali contenenti nanoparticelle di TiO2, come i dentifrici, saranno utilizzati ogni giorno e potenzialmente più di una volta al giorno, sono necessarie ulteriori indagini per escludere il rischio per il consumatore derivante da esposizioni ripetute a lungo termine della mucosa orale alle nanoparticelle di TiO2.

Le conclusioni tratte nei precedenti pareri SCCS sui prodotti cosmetici applicati per via cutanea (SCCS/1516/13, SCCS/1580/16) rimangono invariate per i gradi di TiO2 e i rivestimenti valutati in tali pareri. Rimangono invariate anche le conclusioni tratte nei precedenti pareri (SCCS/1583/17, SCCS/1617/20) sulla sicurezza del TiO2 utilizzato in specifici prodotti cosmetici che possono comportare un’esposizione per inalazione.

Saranno necessari nuovi dati sull’assorbimento cutaneo per altri tipi di gradi e rivestimenti di TiO2 e ulteriori indagini relative alla sicurezza del TiO2 usato nei prodotti make-up come pigmento che può contenere una quota di nanoparticelle anche nelle materie prime non definite “nano”.

Vale la pena sottolineare che l’approccio di SCCS alla valutazione del rischio degli ingredienti TiO2 nei prodotti cosmetici per uso orale è in parte diverso da quello dell’EFSA. Questo perché i prodotti cosmetici non sono pensati per essere ingeriti per via orale e qualsiasi ingestione per via orale può essere solo involontaria e accidentale. Tenendo presente questo, ci si può aspettare che le quantità di ingredienti cosmetici ingeriti per via orale siano di gran lunga inferiori alle quantità ingerite quando un materiale TiO2 viene utilizzato come additivo alimentare, che viene consumato attraverso l’assunzione dei prodotti alimentari. Per l’SCCS, il potenziale assorbimento/ritenzione, la traslocazione e gli effetti avversi delle nanoparticelle nella mucosa vestibolare sono quindi considerazioni importanti per la valutazione della sicurezza.