Come illustrato nella news di dicembre, Il Regno Unito, a fronte della preoccupazione ambientale per l’utilizzo delle salviettine umidificate contenenti plastica e quindi non degradabili nell’ambiente, aveva deciso di intraprendere una regolamentazione per eliminarle gradualmente.

La maggior parte delle salviettine in commercio contiene ancora fibre con polimeri che non si decompongono e nel tempo contribuiscono alla creazione di quelli che i britannici chiamano “fatberg”, una massa di materia di scarto composta da salviette umidificate, altri materiali solidi non biodegradabili, olio e grasso che, con il tempo, diventa simile a una “roccia” che può intasare completamente le tubature e contribuire a forme di inquinamento ambientale legate alla plastica.

Inghilterra, Scozia e Irlanda del Nord avevano pubblicato i propri regolamenti nella seconda metà del 2024. Il 7 febbraio 2025 anche il Galles ha notificato all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) l’intenzione di vietare le salviettine umidificate contenenti plastica. In questo caso si tratta di un regolamento in emendamento alla legislazione gallese esistente per estendere l’ambito di applicazione della legge includendo anche le salviettine umidificate contenenti plastica.

Con il Galles che si unisce al resto delle nazioni del Regno Unito, si prevede che il divieto venga ufficialmente attuato in tutto il paese.

Ricordiamo che il divieto, che prevede un periodo di transizione di 18 mesi prima dell’entrata in vigore definitiva, riguarda tutte le salviettine umidificate monouso, comprese quelle utilizzate nei prodotti per la cura personale, come salviette per neonati, salviette per il viso e mascherine in tessuto. Ad essere esentate dal divieto saranno le salviette umidificate monouso che contengono plastica e che sono progettate o prodotte per essere utilizzate in relazione a cure o trattamenti medici.