Il Comitato Scientifico SCCS, ha pubblicato, il 6 novembre 2024, un parere preliminare in merito alla sicurezza di impiego nei prodotti cosmetici del Benzophenone-1 (CAS No. 131-56-6, EC No. 205-029-4).

Il Benzophenone-1 (BP-1) è un ingrediente cosmetico incluso nel CosIng con la funzione riportata di “light stabilizer “e “UV-absorber”, poiché è in grado di assorbire e disperdere le radiazioni ultraviolette (UV), proteggendo quindi le formulazioni dei prodotti cosmetici dagli effetti delle radiazioni UV.

Attualmente, non è regolamentato dal Regolamento Cosmetico (CE) n. 1223/2009 ma SCCS è stato chiamato dalla Commissione EU ad esprimere una propria opinione in quanto vi sono preoccupazioni relative alle potenziali proprietà di interferenza endocrina dell’ingrediente*.

*Ricordiamo che nel 2019 è stato stilato un elenco prioritario di 28 potenziali ED (interferenti endocrini) nei cosmetici. La Commissione ha invitato a presentare dati nel 2019 per 14 sostanze (gruppo A) e un secondo invito nel 2021 per 10 sostanze (gruppo B) in preparazione del progetto valutazione della sicurezza di queste sostanze. Benzophenone-1 è appunto una delle sostanze per le quali è stata effettuata la richiesta di dati.

I dati forniti ad SCCS dal Richiedente si sono anche basati, in parte, sul read-across dei dati con un analogo, il Benzophenone-3 (BP-3), eseguito in conformità con la guida ECHA. Questo approccio è stato utilizzato dal Richiedente per colmare lacune nei dati per quasi tutti gli endpoint tossicologici (tossicocinetica, assorbimento dermico, tossicità dermica acuta, tossicità a dosi ripetute, sensibilizzazione cutanea, tossicità riproduttiva/sviluppo, mutagenicità e genotossicità, fotomutagenicità e fotoclastogenicità, cancerogenicità ed effetti endocrini).

Ma secondo SCCS, il modo in cui è stato presentato il read-across non soddisfa i requisiti critici per un read-across imparziale e trasparente, ovvero non sono stati forniti dettagli su come sono stati ricercati gli analoghi, quanti ne sono stati identificati e su quale base tutti gli altri, eccetto il benzophenone-3, sono stati deselezionati dall’uso nel read-across.

I commenti ai dati tossicologici forniti dal richiedente sono di seguito riassunti:

  • Dati su tossicocinetica: In assenza di dati sperimentali, gran parte delle informazioni fornite sugli aspetti tossicocinetici e sull’assorbimento dermico sono state tratte da parametri fisico-chimici e previsioni di modellazione. Notando l’assenza di dati rilevanti sulla tossicocinetica di BP-1, l’SCCS ha accettato l’uso proposto dal Richiedente di valori predefiniti del 50% per l’assorbimento dermico e del 50% per l’assorbimento orale di BP-1 per l’uso nella valutazione della sicurezza.
  • Dati su irritazione e corrosività: Le prove fornite includono uno studio storico sui conigli e due studi su volontari umani. È da notare che il livello di BP-1 testato (1% e 0,5%) negli studi sull’uomo è inferiore al livello di utilizzo previsto nei prodotti cosmetici (2%). Tuttavia, considerando le prove collettive degli studi, l’SCCS concorda sul fatto che è improbabile che BP-1 sia un irritante cutaneo ai livelli di utilizzo proposti nei prodotti cosmetici. L’SCCS ha inoltre concluso che le prove ottenute da due studi forniti per valutare il potenziale di irritazione oculare suggeriscono che è improbabile che il BP-1 sia un irritante per gli occhi ai livelli di utilizzo proposti nei prodotti cosmetici.
  • Dati su tossicità a dosi ripetute: i dati forniti sulla tossicità a dosi ripetute di BP-1 sono limitati a un vecchio studio subcronico di 90 giorni (1968) sui ratti, per il quale non sono disponibili dettagli che consentano di valutare l’affidabilità dei risultati riportati. Tuttavia, questo studio ha indicato un tasso di crescita depresso, cambiamenti quantitativi nel numero di eritrociti e leucociti e lesioni nel fegato e nei reni nel gruppo ad alto dosaggio (600 e 1900 mg/kg di peso corporeo/giorno). Altri studi citati dal Richiedente riguardano l’analogo (BP-3) e non BP-1. Alla luce della qualità e pertinenza discutibili dei dati forniti, l’SCCS ritiene che le prove disponibili non consentano di derivare il NOAEL e pertanto non concorda con il NOAEL proposto dal richiedente di 190 mg/kg di peso corporeo/giorno nei ratti dallo studio su BP-1.
  • Dati sulla tossicità riproduttiva: i dati forniti sulla tossicità riproduttiva e dello sviluppo di BP-1 sono limitati a uno studio sulla fertilità in cui BP-1 è stato somministrato per via orale, sottocutanea e intraperitoneale a ratti femmina per 3 giorni. Non sono disponibili ulteriori dettagli per lo studio e le informazioni fornite sono state estratte dai riferimenti CIR ed ECHA. In assenza di un rapporto completo sullo studio, l’SCCS non è stato in grado di valutare l’affidabilità dello studio. Altri studi citati dal Richiedente riguardano l’analogo strutturale (BP-3) e non BP-1. Considerata la qualità sconosciuta dello studio su BP-1 e la dubbia pertinenza delle informazioni tratte solo da BP-3, l’SCCS ritiene che le prove disponibili non siano sufficienti a supportare i NOAEL proposti per la tossicità riproduttiva e dello sviluppo di BP-1.
  • Dati sulla mutagenicità e cancerogenicità: dei due studi in vitro di mutagenicità forniti dal Richiedente, lo studio sul test di mutazione inversa batterica (Ames) è considerato dall’SCCS non valido, mentre lo studio sull’induzione di micronuclei nei linfociti umani è considerato equivoco. Nel complesso, le prove fornite non consentono all’SCCS di trarre conclusioni sulla sicurezza di BP-1 in relazione al potenziale di genotossicità. L’SCCS ha osservato che il Richiedente non è stato in grado di identificare alcuno studio di cancerogenicità con BP-1. Gli studi citati dal Richiedente riguardano l’analogo strutturale (BP-3) e non BP-1. Poiché la genotossicità di BP-1 non può essere esclusa, l’SCCS ritiene che le prove fornite non siano sufficienti per escludere il potenziale cancerogenicità di BP-1.
  • Dati sulla fototossicità e fotomutagenicità / fotoclastogenicità: I risultati dei test dei due studi sugli esseri umani hanno un valore limitato per l’uso nella valutazione della sicurezza, mentre lo studio in vitro 3T3 NRU indica l’assenza di potenziale fototossico. L’SCCS concorda che è improbabile che BP-1 sia fototossico. l’SCCS ritiene che non vi siano prove sufficienti di fotomutagenicità ma in assenza di fototossicità, l’SCCS ritiene che anche la fotomutagenicità di BP-1 sia improbabile.
  • Dati sull’uomo: L’SCCS ritiene che gli studi basati su HRIPT siano non etici. Tuttavia, l’SCCS ha osservato che le informazioni disponibili indicano che BP-1 non è un sensibilizzante cutaneo.
  • Dati sulla potenziale attività endocrina (DE): Secondo le informazioni degli studi pubblicati, l’SCCS conclude che BP1 ha attività estrogenica sia in vitro che in vivo. Non è chiaramente evidente alcuna attività antiestrogenica, androgena o steroidogenica, ed è stata anche menzionata una debole attività antiandrogena ed un’alterazione dell’attività tiroidea. SCCS ha concluso che BP-1 è una sostanza endocrina attiva. La principale preoccupazione a questo proposito è l’attività estrogenica, come è stato chiaramente dimostrato sia in vitro che in vivo.

Infine, SCCS ha ritenuto che le prove fornite non fossero sufficienti per derivare un NOAEL o per escludere il potenziale mutagenico/genotossico di BP-1 e pertanto non ha calcolato il margine di sicurezza. L’SCCS ritiene che il calcolo del margine di sicurezza per un ingrediente cosmetico sia significativo solo se è stato escluso il suo potenziale mutagenico/ genotossico.

Alla luce dei dati forniti e tenendo in considerazione le preoccupazioni relative alle potenziali proprietà di interferenza endocrina del Benzofenone-1, l’SCCS ritiene di non potere trarre conclusioni sulla sicurezza del BP-1, perché le informazioni fornite non sono sufficienti per escludere la genotossicità. Le prove disponibili mostrano anche che il BP-1 è una sostanza endocrina attiva a causa della chiara dimostrazione di attività estrogenica e debole attività antiandrogenica sia in vitro che in vivo, e potenziale attività contro la modalità tiroidea in vitro.

I mandati del SCCS non affrontano gli aspetti ambientali. Pertanto, questa valutazione non ha riguardato la sicurezza del Benzophenone-1 per l’ambiente.